Tecniche di rilassamento per dormire

Ago 23, 2022 | Lifestyle

L’insonnia in Italia

Se chiedessimo alle persone che conosciamo quante di loro dorme bene, ci sentiremmo rispondere da una buona parte che, spesso o sempre, hanno dei problemi durante il sonno.

L’insonnia coinvolge molti italiani e può essere cronica o transitoria. Secondo l’Associazione Italiana del Sonno (AIMS) 1 adulto su 4 ne soffre, per un numero complessivo di 12 milioni di persone. C’è chi trova difficoltà ad addormentarsi, chi si risveglia durante la notte o troppo presto al mattino e una volta che ci si ritrova con gli occhi aperti è praticamente impossibile riprendere il sonno. Questi disturbi interessano tutte le generazioni, anche se le donne sono le più colpite (60% del totale). Le statistiche non sono molto incoraggianti, perché gli studi degli ultimi anni ci indicano una tendenza crescente dei casi. Quando si manifestano i sintomi legati all’insonnia è fondamentale rivolgersi al proprio medico curante, che conosce il vostro quadro clinico generale e per questo, dopo un’attenta analisi delle tipologie e delle cause, saprà indicarvi lo specialista che vi aiuterà ad affrontare meglio la specificità della condizione che state vivendo. È molto importante questo aspetto, perché l’origine del disturbo non è sempre lo stesso e, quindi, per trovare la soluzione potrebbe essere determinate l’assistenza di un gastroenterologo o di un neurologo, solo per fare degli esempi.

Quando il rilassamento aiuta a dormire meglio

Oltre all’indispensabile supporto medico possiamo ricevere un certo sollievo dalle tecniche di rilassamento. Si tratta di una serie di esercizi che ci permettono di contrastare l’insonnia e alcuni stati di malessere legati a stress, ansia o agitazione, sempre più presenti nella nostra vita. Si possono praticare durante la giornata oppure poco prima di coricarsi. L’obiettivo è di ridurre il più possibile le tensioni mentali e fisiche. I risultati potrebbero essere diversi per ognuno di noi; per raggiungere i maggiori benefici possibili è consigliabile rivolgersi agli specialisti del settore che vi insegneranno a utilizzare la tecnica che avete scelto.

 Ayurveda

Tra i tanti aspetti di questa antica tradizione c’è quella che riguarda la respirazione.

La respirazione nasale alternata (Anuloma Viloma) mira ad accrescere la consapevolezza riguardo a questa funzione vitale e può contribuire al raggiungimento di uno stato di quiete interiore.

Alzate la mano destra all’altezza del naso, premete delicatamente con il polpastrello del pollice la narice destra ed inspirate, terminata questa fase chiudete la narice sinistra col il polpastrello dell’anulare e del medio della stessa mano ed espirate con la narice destra; ripetete queste azioni alcune volte.

 Rilassamento muscolare

Mettetevi comodi, preferibilmente sdraiati e supini. Fatelo su un supporto confortevole e che rispetti la natura, come ad esempio un materasso ecosostenibile (una delle proposte firmate Morfeus la trovate qui) e cominciate a concentrarvi sui piedi; cercate di percepire i loro muscoli come se fossero pesanti; replicate questa procedura per ogni parte del corpo risalendo fino al viso.

Sono ormai molti gli studi scientifici che confermano l’importanza della musica nel combattere l’insonnia. Ascoltando le note di un’aria, di una canzone particolarmente dolce o di un fraseggio armonico, la nostra attenzione sarà attirata da quelle melodie e quindi distratta dalle preoccupazioni quotidiane. Sceglietela tra i generi che preferite, non importa se è classica, new age o jazz, ma è fondamentale che per voi sia rilassante, perché in questo modo si ridurranno ansia e stress. 

Training autogeno

Il rilassamento generale può passare attraverso questa tecnica, che oggi è tra le più popolari. Usata  per la gestione dello stress, delle emozioni e dei disturbi psicosomatici, venne sviluppata negli anni Trenta del secolo scorso dallo psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz. Da diversi anni viene frequentemente impiegata nell’ambito sportivo. La finalità di questa attività è di spostare l’attenzione sulle sensazioni interne, escludendo gli stimoli che possono arrivare dall’esterno, attraverso la combinazione tra la cosiddetta “concentrazione passiva” delle percezioni corporee e la ripetizione mentale di una formula verbale, che potrebbe riferirsi all’idea di pesantezza, per cui la frase potrebbe essere “il mio braccio destro è pesante”. Queste azioni sono inizialmente guidate e in un secondo momento possono essere svolte autonomamente.

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